Il 25 luglio del 1943 Lo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 esauriva le scarse possibilità che restavano all'Italia di vincere la guerra, anche se in realtà la situazione era per l'Asse già gravemente compromessa da diverso tempo: la sconfitta di El Alamein nel novembre del 1942, contemporanea allo sbarco delle forze americane in Marocco e Algeria, aveva portato alla definitiva sconfitta in Africa, e con la perdita dell'Africa, si apriva la concreta possibilità, per le forze alleate, di aprire un fronte diretto contro l'Italia, l'alleato debole della Germania. Nella notte fra il 24 e il 25 luglio 1943 il gran
consiglio fascista approva un ordine del giorno
che destituisce Mussolini da
ogni incarico e affida al re Vittorio Emanuele III il comando delle Forze armate. Lo
stesso giorno Mussolini viene arrestato e mandato al confino prima a Ponza, poi in
Sardegna alla Maddalena e infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso. 8 Settembre 1943 L8 settembre 1943, con un
messaggio alla radio del capo del governo Badoglio, viene resa nota la notizia dellarmistizio,
firmato segretamente il 3 settembre a Cassibile, in Sicilia, dal
plenipotenziario italiano generale Castellani e dal generale americano Smith. L'Italia
precipita nel caos. Il Re Vittorio
Emanuele III e Badoglio lasciano Roma e, a bordo di una nave da guerra, da
Pescara raggiungono Brindisi, nella zona già occupata dagli Alleati. Lesercito,
lasciato senza ordini precisi, quasi ovunque si dissolve. I tedeschi, che nei giorni
precedenti avevano fatto affluire rinforzi dal Brennero, occupano di
fatto la penisola italiana e disarmano e catturano centinaia di migliaia di
militari italiani, in Grecia, in Albania, in Jugoslavia e sugli altri fronti, avviandoli
alla prigionia
in Germania. Per lesercito italiano lannuncio dellarmistizio
è uno sfacelo: 60.000 fra morti e dispersi, 550.000 deportati in Germania; fra i
superstiti, molti fuggono verso casa, molti danno vita a bande partigiane che
animeranno la Resistenza. Gli antifascisti danno vita al Comitato di liberazione
nazionale, chiamando il popolo alla lotta e alla resistenza. |