La Divisione alpina Monterosa
fu una delle grandi unità allestite dalla Repubblica
Sociale Italiana, sorta sotto la guida di Benito
Mussolini successivamente alla resa dell'Italia con
l'armistizio dell'8 Settembre 1943 e l'abbandono di Roma
da parte del re e del governo di Badoglio, che si
rifugiarono nel territorio occupato dagli Angloamericani.
L'obbiettivo della Monterosa,
unitamente alle altre grandi
unità, Divisione Bersaglieri Italia, Divisione
Granatieri Littorio, Divisione di Fanteria di marina S.
Marco con la Brigata di riserva, era di riprendere il
combattimento al fianco dell'alleato germanico ed
opporsi all'invasione della penisola da parte degli
Angloamericani.
Costituita il 1° Gennaio 1944,
era formata per circa il 19% da ufficiali, sottufficiali
e truppa già facenti parte dell'esercito regio ed
arruolatisi volontari già alla data dell'8 Settembre ed
immediatamente dopo e per il rimanente con le reclute
della classi 1924 e 1925 chiamate alle armi dal governo
della
Repubblica
Sociale Italiana (R.S.I.). Mentre i volontari, che
costituirono i quadri della divisione si trovavano già
in Germania, le reclute furono fatte affluire ai campi
di addestramento di Hetiberg, Feldstetten e Munsingen (Wurtemberg).
I reparti compirono in sei
mesi di intensissima attività l'addestramento
dell'esercito tedesco con istruttori germanici.
Al termine la divisione si
schierò a Munsingen ove il 16 Luglio 1944 fu passata in
rassegna da Benito Mussolini, Capo del governo della
R.S.I. che tenne un discorso che entusiasmò i reparti,
cui seguì la consegna delle bandiere di combattimento ai
Reggimenti che stavano per rientrare in Italia.
La Divisione Monterosa può
essere considerata l'unità alpina
dell'esercito italiano più fortemente addestrata ed
armata.
Il suo organico di circa
20.000 uomini.
L'artiglieria aveva 37 obici Skoda
da 75/ 13 e 12 obici da 105/ 17.
L'albo della gloria della
Divisione comprende 910 Caduti accertati grazie alle
ricerche, necessariamente incomplete, condotte dai
reduci dopo la guerra. Centoquarantadue sono le
decorazioni al valore militare concesse ad appartenenti
alla Divisione, fra cui tre medaglie d'oro conferite
alla memoria: dell'alpino Renato Assante, del
sottotenente Eraldo Boschi e del sottotenente medico
Mario Da Re. Ottantanove encomi solenni, sei promozioni
per merito di guerra, oltre a numerose Croci di ferro di
2a classe.
IMPIEGO DELLA DIVISIONE
MONTEROSA SUL
FRONTE OCCIDENTALE
La difesa dell'arco alpino fu
affidato al LXXV corpo d'armata tedesco con le divisioni
tedesche 34ma di fanteria e 5 alpina Gams, a cui si
aggiunsero reparti della Monterosa, la div. Littorio e
alcune unità come Xa Mas, Cacciatori delle Alpi e 10°
gruppo alpino.
La
Monterosa nel Settembre 1944 schierò su questo fronte i
Btg. Tirano, Bassano e il Grp. Art. Vicenza.
Il Btg. Bassano occupò i colli
fra i 2°500 e 2°800 m. costituiti dal colle
dell'Agnello, di St. Veran, di Longet, dell'Autaret di
Maurin: essi erano presidiati dai maquis e dai
partigiani, ma furono conquistati con combattimenti e fu
fatto il lavoro di difesa in vista dell'inverno
imminente.
Il Btg. Tirano si schierò da
Rocca Clary, sopra Claviere, a Punta Rascià, monte
Gimont fino allo Chenaillet: le posizioni erano molto
fortificate, ma sottoposte a forte fuoco di artiglieria
e mortai. Gli alpini dettero il cambio ai tedeschi del 5
Gams e furono inquadrati tatticamente nell'85° regg.
Vi fu un aspro combattimento a
metà ottobre: i francesi con un attacco di sorpresa
occuparono il forte Chenaillet, ma il 21 gli alpini con
un forte contrattacco riuscirono a rioccuparlo:
nell'azione morì l'alpino Renato Assante, venuto dalla
Turchia per arruolarsi: egli fu il primo a raggiungere
la cima, si gettò sui difensori e cadde fulminato. Fu
decorato di medaglia d'oro.
Il
23 Dicembre 1944 una pattuglia di 25 alpini e 25
alpenjaeger compì una incursione nelle linee nemiche e
fece saltare le fortificazioni di Mont Janus.
Il Grp. Vicenza in un primo
tempo schierò le batterie al colle della Maddalena,
oltre il confine in Val del Rio du Pis e Val Puriac, poi
con l’inverno e la neve che rendeva intransitabili i
passi le batterie furono ritirate più' a valle.
Durante il lungo inverno la
situazione bloccava a quelle quote ogni azione da
entrambe le parti del fronte, ma con l'arrivo della
primavera la prospettiva mutò e la Divisione Monterosa
che, come vedremo, con numerosi reparti aveva combattuto
sul fronte appenninico, ricevuto il cambio in linea
dalla Divisione Italia, spostò comando e reparti sul
fronte occidentale.
Ai reparti provenienti dalla
Garfagnana si unirono il Btg. Morbegno, il Btg. Aosta e
il comando del 2° Regg. Alpini che dal Settembre 1944 al
Febbraio 1945 erano rimasti in Liguria.
Il Btg. Aosta si schierò fra
la cima di Collalunga e il Monte Tenibre alla testa
della Valle Stura, ove già dall'Ottobre si trovavano le
batterie del Grp. Vicenza. Il comando del 2° regg.
Alpini, con la compagnia reggimentale e cacciatori di
carro e il Btg. Morbegno affluì nelle Valli di Lanzo e
il Morbegno si dispose a difesa dei passi corrispondenti
alla Val di Viù, Val Grande e Valle d'Ala.
Il Btg. Brescia, reduce dal
fronte della Garfagnana, dopo aver subito a Villanova
d'Asti nella tradotta che lo trasferiva in Piemonte, un
attentato che causò 17 morti, risalì a metà Marzo 1945
la Valle di Locana e si schierò al passo di Galisia (m.
3346).
Il Gruppo Mantova, con i suoi
pesanti obici da 305 si schierò alla fine di Marzo con
due batterie in Val di Susa al Monginevro e con una
batteria a la Thuile. Questa ultima respinse un attacco
francese il 26 Aprile 1945 e nonostante la resa di tutta
l'armata fosse stata firmata il 27 Aprile, resiste' in
luogo fino al 7 Maggio 1945, quando si arrese agli
americani risaliti dalla pianura: fu l'ultimo reparto
italiano a cessare il combattimento.
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